
La scelta di questo piccolo atto è dovuta anche a diverse riflessioni che in quanto anarchici ci siamo posti rispetto alla questione. Semplicemente, è veramente inconsistente il continuare a porsi da alieni rispetto alla vita quotidiana e dei problemi costanti che tutt*, ammettiamolo o no, ci ritroviamo. Lungi da noi qualsiasi difesa del SSN e dell’istituzionalizzazione della sanità, è tuttavia necessario trovare dei modi di intervento senza sfociare nella deriva sterile delle posizioni ristrutturanti, e troviamo che uno di essi sia la difesa della sanità di base visto che riguarda tutt* e può entrare nelle corde del sentire comune senza sposarsi automaticamente con sentimenti reazionari, anzi. La questione si presta bene anche alle pratiche di autogestione, visto che nei tentativi di esperienze libertarie del passato sono state sperimentate varie forme di organizzazione medica dal basso, e che in un possibile futuro la stessa sfida si ripresenterà inevitabilmente. Tuttavia, partendo dalla realtà oggettiva, l’assistenza sanitaria è un bisogno immediato, reale e concreto rispetto al quale – purtroppo – è ancora difficile essere sufficientemente capillari ed efficaci ovunque attraverso l’autogestione. Davanti a prospettive sempre più evidentemente indirizzate verso la privatizzazione pressoché totale dei servizi sanitari, che costringerà i più poveri a indebitarsi o a non curarsi, isolando pericolosamente le aree urbane minori, rivendichiamo questa piccola ma aperta presa di posizione.
Essere efficaci, essere minaccia.
Firmato: Alcun* Anarchic* dell’Agro Pontino